Tab Article
"Il fenomeno delle organizzazioni internazionali, che ormai da tempo ha superato la soglia della soggettività internazionale, oggi riconosciuta ad esse in modo pressoché unanime, ha dato vita, fra l'altro, ad una "sistematica" delle fonti c.d. di terzo grado alquanto complessa. Quasi trecento organizzazioni internazionali, per non parlare di quelle estinte, hanno prodotto e continuano oggi a produrre una notevole quantità di atti di diritto derivato estremamente variegata: per denominazione, contenuti, portata ed effetti giuridici. In dottrina si è sviluppata e consolidata una classificazione degli atti delle organizzazioni internazionali che fa leva, principalmente, sui seguenti criteri. Intanto, si esclude che nel novero di tali atti vadano collocati quelli fondati sul diritto internazionale generale, quali ad esempio la rinuncia, il riconoscimento, la denuncia et similia: per essi, il diritto delle organizzazioni internazionali aggiunge poco o nulla rispetto a quanto già il diritto internazionale non preveda. Tale premessa restringe il campo a quegli atti giuridici che, "a differenza di quelli del diritto internazionale, derivano la loro giuridicità da una norma attributiva di competenza, norma questa ricavabile dallo statuto dell'ente considerato" o , per dirla con altri, restringe il campo a quegli "'institutional' unilateral acts of IOs, that is, acts whose source is to be found (albeit sometimes implicitly) in the constituent instruments of the organizations themselves"." (Dall'Introduzione)